Sembra ieri quando abbiamo iniziato, e invece siamo già arrivati alla V edizione de La Mia Generazione Festival. Questi 4 anni sono stati a loro modo unici e irripetibili.
Il primo invitando tantissimi dei protagonisti di quella stagione pazzesca degli anni ‘90, creando sin da subito un clima bellissimo col pubblico, con esibizioni live, incontri, sonorizzazioni e dj-set.
Una partenza col botto e un’empatia con la città davvero incredibile.
La seconda con un emozionante evento fatto al Porto Antico, con i Subsonica, iniziando a confrontarci e ad invitare i figli legittimi di quella generazione con Colapesce, Maria Antonietta, giusto per fare qualche nome. Continuando il rapporto con la musica internazionale – con i Deus – e riformando per l’occasione i La Crus.
Poi la terza edizione, fatta al Teatro delle Muse, nell’estate della prima pandemia, dove la diretta streaming era diventata consuetudine, l’abbiamo voluto fare in maniera super professionale per garantire uno standard di altissima qualità perchè la musica aveva già pagato troppo. Si è aggiunto anche una persona straordinaria al gruppo di lavoro come Massimo Cotto che ha portato competenza e divertimento sul palco. Vinicio Capossela, Brunori, Motta, Vasco Brondi, Lucio Corsi tra gli altri, sempre generazioni che si incrociano e interagiscono per sfuggire alla retorica della nostalgia.
L’anno scorso, l’idea è stata quella di tornare solo alla musica, perché nell’anno e mezzo della pandemia, si era parlato sin troppo e suonato zero. Sempre con pubblico seduto e contingentato, però doveva essere la musica a parlare. E in tema di interpolazioni generazionali ci doveva essere prima o poi anche un padre o una madre putativa, oltre che i figli. Per cui Nada ci è sembrata perfetta per questo, insieme a Giorgieness, a Rachele Bastreghi e a Violante Placido, Niccolò Fabi, Diodato, Francesco Bianconi.
E quest’anno? Quest’anno si fa un punto di quello che è stato fatto, e si lavora per dare possibilità alle nuove generazioni. Tornano gli incontri, e ogni sera un headliner di grande livello dividerà il palco con giovani di grande talento. Ci saremo noi con il Decamerock, ci saranno Cristina, i Casino, gli Zen Circus, e Ale Fiori e poi la bravissima Whitemary, Emma Nolde, Nudha, i Leda… la musica di qualità non appartiene a nessuna generazione.
La quinta edizione del festival incrocia la grande mostra antologica di Guido Harari. Guido arrivò alla Mole assieme a me, per il primo anno de LMGF, e sono orgoglioso che da quel seme ora ci sia qui la sua prima antologica. Per questo, il festival chiuderà domenica in mostra.
Questa edizione chiude il primo lustro e ne inizia uno nuovo. Sempre con lo stesso obiettivo far dialogare la musica bella e farla ascoltare all’interno di un monumento bellissimo.
Buon festival a tutti